Ormai la città è tutta mia
e mi sono lasciato condure
dalla leggera brezza dello scirocco
lungo i vicoli silenziosi
Camminando attraverso campi deserti
perdersi nel labirinto tra le calli strette
nei sottoporteghi, sulle salizade, nei campielli
e ritornare allo stesso punto di partenza
Salire lentamente i gradini sui ponti
era come sollevarsi sulle ali, pronto a volare
ed ogni tanto soffermarsi ad ammirare
lo splendore della bellezza ovunque
Scoprire quel misticismo arcaico della città
nascosto negli splendidi palazzi, nelle facciate delle chiese
e poi seguire l'ondeggiare delle gondole passanti
alle ultime luci crepuscolari
Da qualsiasi parte si svoltava
si respirava aria umida e salmastra
un sapore di vino vecchio passito
rimescolato con l' acqua torbida dei canali
Ma tutto questo
era già una felicità possibile.
Un piacere di vivere sereno
in questa beltà eterna ed ambigua.
(V)
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Video - Venezia
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