02/12/19

Una felicità possibile




Ormai la città è tutta mia
e mi sono lasciato condure
dalla leggera brezza dello scirocco
lungo i vicoli silenziosi

Camminando attraverso campi deserti 
perdersi nel labirinto tra le calli strette
nei sottoporteghi, sulle salizade, nei campielli
e ritornare allo stesso punto di partenza

Salire lentamente i gradini sui ponti
era come sollevarsi sulle ali, pronto a volare 
ed ogni tanto soffermarsi ad ammirare 
lo splendore della bellezza ovunque

Scoprire quel misticismo arcaico della città
nascosto negli splendidi palazzi, nelle facciate delle chiese
e poi seguire l'ondeggiare delle gondole passanti
alle ultime luci crepuscolari

Da qualsiasi parte si svoltava
si respirava aria umida e salmastra   
un sapore di vino vecchio passito 
rimescolato con l' acqua torbida dei canali

Ma tutto questo 
era già una felicità possibile.
Un piacere di vivere sereno 
in questa beltà eterna ed ambigua.
(V)

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Video - Venezia

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